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Titolo originale: Privo di titolo
Autore: Andrea Camilleri
1ª ed. originale: 2005
Data di pubblicazione: 17/03/2005
Genere: Romanzo
Sottogenere: Storico
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: La memoria
Pagine: 320






Nato a Porto Empedocle (Agrigento), Andrea Camilleri vive da anni a Roma.
Dal 1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da cui viene espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove ottiene la maturità classica senza dover sostenere l’esame a causa dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia. A giugno inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura". S’iscrive all’Università (Facoltà di lettere) ma non si laureerà mai. Si iscrive anche al Partito Comunista.
Inizia a pubblicare racconti e poesie e vince il Premio St Vincent. Dal 1948 al 1950 studia regia all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e inizia la sua attività di sceneggiatore e regista.
Perde un concorso per diventare funzionario Rai, ma dopo qualche anno inizia a lavorarvi. Nel 1958 porta in Italia il teatro dell'assurdo di Beckett con "Finale di partita", prima al teatro dei Satiri di Roma e poi in televisione con Adolfo Celi e Renato Rascel.
Insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Molte le produzioni Rai di cui si occupa, particolarmente famosi gli sceneggiati del tenente Sheridan con Ubaldo Lay e "Le inchieste del commissario Maigret" con Gino Cervi. Nel 1977 ottiene la cattedra di Istituzioni di Regia all'Accademia di Arte Drammatica. La manterrà per vent'anni.
L’esordio in narrativa è del 1978 con "Il corso delle cose" pubblicato da un editore a pagamento ed è un insuccesso. Nell’80 pubblica con Garzanti, "Un filo di fumo", il primo romanzo ambientato nell’immaginario paese di Vigàta e con questo romanzo vince il Premio Gela. Per 12 anni non escono più suoi romanzi. Nel 1992 pubblica per Sellerio "La stagione della caccia". Nel 1994 con "La forma dell’acqua"dà vita al personaggio del commissario Montalbano, protagonista di una nutrita serie di romanzi. Da quel momento la sua produzione è molto ricca e il successo immenso.
Alla fine del 2002, accetta la nomina a direttore artistico del Teatro Comunale Regina Margherita di Racalmuto. Nell’aprile 2003, in onore a Camilleri, il comune di Porto Empedocle assume come secondo nome «Vigàta». Il 4 settembre 2008 ha vinto il premio de Novela Negra RBA con un inedito in lingua spagnola dal titolo "La muerte de Amalia Sacerdote" pubblicato in Spagna nell’ottobre 2008 ed in Italia nel 2009 con il titolo "La rizzagliata". Tra i premi che gli sono stati conferiti ricordiamo il Premio Campiello 2011 alla Carriera e il Premio Chandler 2011 alla Carriera.
Vincitore tra gli altri dei premi "Bancarella" e "Flaiano" (quest'ultimo per la narrativa), Camilleri è annoverato tra gli scrittori italiani più ricercati, con oltre dieci milioni di copie vendute. Nel 2014 gli viene consegnato a Barcellona il IX Premio Pepe Calvalho, riconoscendo in lui «uno dei più autentici rappresentanti del noir mediterraneo».




1959 - I teatri stabili in Italia (1898-1918)
1978 - Il corso delle cose
1980 - Un filo di fumo
1984 - La strage dimenticata
1992 - La stagione della caccia
1993 - La bolla di componenda
1995 - Il gioco della mosca
1995 - Il birraio di Preston
1998 - La concessione del telefono (Premio Società dei Lettori - Lucca-Roma)
1999 - La mossa del cavallo
2000 - La scomparsa di Patò
2000 - Biografia del figlio cambiato
2000 - Favole del tramonto
2001 - Racconti quotidiani
2001 - Gocce di Sicilia (racconti)
2001 - Il re di Girgenti
2001 - Le parole raccontate. Piccolo dizionario dei termini teatrali
2002 - L'ombrello di Noè¨. Memorie e conversazioni sul teatro
2002 - La linea della palma. Saverio Lodato fa raccontare Andrea Camilleri
2002 - Le inchieste del commissario Collura
2003 - La presa di Macallè
2003 - Teatro
2004 - Romanzi storici e civili
2005 - Privo di titolo
2005 - Il medaglione
2005 - Il diavolo. Tentatore. Innamorato
2005 - Crimini (racconto Troppi equivoci) (con altri scrittori)
2006 - La pensione Eva
2006 - Vi racconto Montalbano. Interviste
2007 - Pagine scelte di Luigi Pirandello
2007 - Il colore del sole
2007 - Le pecore e il pastore
2007 - Boccaccio - La novella di Antonello da Palermo
2007 - Voi non sapete. Gli amici - i nemici - la mafia - il mondo nei pizzini di Bernardo Provenzano
2007 - Maruzza Musumeci
2008 - Il tailleur grigio
2008 - Il casellante
2008 - La Vucciria
2008 - La muerte de Amalia Sacerdote
2009 - Un sabato - con gli amici
2009 - Il sonaglio
2009 - Il cielo rubato. Dossier Renoir
2009 - La tripla vita di Michele Sparacino
2009 - La rizzagliata (originale in lingua italiana de La muerte de Amalia Sacerdote)
2009 - Un inverno italiano. Cronache con rabbia 2008-2009 (con Saverio Lodato - Chiarelettere)
2009 - Un onorevole siciliano. Le interpellanze parlamentari di Leonardo Sciascia
2009 - Troppu trafficu ppi nenti (con Giuseppe Dipasquale)
2009 - Articolo 1. Racconti sul lavoro (con altri scrittori)
2010 - Il nipote del Negus
2010 - L'intermittenza
2010 - Di testa nostra. Cronache con rabbia 2009-2010 (con Saverio Lodato - Chiarelettere)
2011 - La moneta di Akragas
2011 - Gran Circo Taddei e altre storie di Vigata
2011 - La setta degli angeli
2011 - I fantasmi
2011 - Giudici (Il giudice Surra) (con Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli)
2012 - Il diavolo - certamente
2012 - La Regina di Pomerania e altre storie di Vigata
2012 - Dentro il labirinto
2012 - Capodanno in giallo (con altri scrittori)
2013 - Il tuttomio
2013 - La rivoluzione della luna
2013 - Come la penso
2013 - Ferragosto in giallo (con altri scrittori)
2013 - La banda Sacco
2013 - I racconti di Nené
2014 - La creatura del desiderio
2014 - Inseguendo un'ombra
2014 - Donne
2014 - La relazione
2015 - Il quadro delle meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica, cinema
2015 - Le vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigata
2015 - La targa
2015 - Certi momenti
2016 - Noli me tangere
2016 - Pinocchio (mal) visto dal Gatto e la Volpe (con Ugo Gregoretti)
2016 - La cappella di famiglia e altre storie di Vigàta
2016 - I quattro Natali di Tridicino, in Storie di Natale
2017 - Esercizi di memoria

Serie di Montalbano:

1994 - La forma dell'acqua
1996 - Il cane di terracotta (Premio Letterario Chianti)
1996 - Il ladro di merendine
1997 - La voce del violino
1998 - Un mese con Montalbano (racconti)
1999 - Gli arancini di Montalbano (racconti)
2000 - La gita a Tindari
2001 - L'odore della notte
2002 - La paura di Montalbano (racconti)
2002 - Storie di Montalbano (raccolta)
2003 - Il giro di boa
2004 - La pazienza del ragno
2004 - La prima indagine di Montalbano (racconti)
2005 - La luna di carta
2006 - La vampa d'agosto
2006 - Le ali della sfinge
2007 - La pista di sabbia
2008 - Il campo del vasaio
2008 - L'età del dubbio
2008 - Racconti di Montalbano (raccolta)
2008 - Il commissario Montalbano. Le prime indagini (raccolta)
2009 - La danza del gabbiano (Premio Letterario Cesare Pavese)
2009 - Ancora tre indagini per il commissario Montalbano (raccolta)
2010 - La caccia al tesoro
2010 - Acqua in bocca (in collaborazione con Carlo Lucarelli)
2010 - Il sorriso di Angelica
2011 - Il gioco degli specchi
2011 - Altri casi per il commissario Montalbano (raccolta)
2012 - Una lama di luce
2012 - Una voce di notte
2012 - Tre indagini a Vigata (raccolta)
2013 - Un covo di vipere
2013 - Notte di Ferragosto, in Ferragosto in giallo
2014 - La piramide di fango
2015 - Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano
2015 - La giostra degli scambi
2016 - L'altro capo del filo
2017 - La rete di protezione
2017 - La calza della befana, in Un anno in giallo




Camilleri racconta la storia del “martire fascista” ucciso da un “sanguinario socialista” nel 1921: e ricostruisce la vicenda con quella mescolanza di fatti e personaggi, carte e parole, verbali, rapporti, testimonianze - vere e false - fino al resoconto del processo dove l’imputato viene assolto: non è lui ad avere sparato il colpo mortale. Un manifesto anonimo si chiederà: “un fascista ammazzato da un altro fascista può essere chiamato martire fascista? Oppure è un semplice morto ammazzato privo di titolo?“
La storia di Gigino Gattuso si intreccia con quella di Mussolinia, la colossale beffa di una città, nei pressi di Caltagirone, della cui esistenza soltanto Mussolini fu illuso. La posa della prima pietra, il 12 maggio del 1924, fu funestata da una serie di incidenti, tutti organizzati da nemici del regime, - il furto della bombetta di Mussolini e la sua sostituzione con un ridicolo cappello, i fischi dei caprai, la scomparsa della pergamena da incastonare nella prima pietra - che non facevano presagire nulla di buono...
Nel 1930 Mussolinia non era ancora stata costruita. Il duce era impaziente e per non deluderlo fu approntato un falso: moderna e maestosa nel fotomontaggio si profilava la città-giardino. Ma poi, anche qui, intervenne un anonimo: con un altrettanto abile fotomontaggio aprì gli occhi al duce e decretò per sempre la caduta di Mussolinia.


Incipit:
L’assassino

Verso la metà d’aprile del 1941, il professore di cultura militare del ginnasio-liceo «Empedocle» di Giurgenti, avvocato Francesco Mormino, principiò, previa autorizzazione del signor preside s’intende, a firriare classi classi per spiegare a noi alunni (io allora andavo in prima liceo), il comu e il pirchì della grande adunata giovanilfascista che si sarebbe svolta a Caltanissetta il 21 di quello stesso mese.
E correva voce che a quell’adunata avrebbero partecipato macari avanguardisti e giovani italiane di tutte le altre province siciliane.
Nella nostra classe il professore avvocato Mormino s’appresentò a mezza matinata interrompendo una tirribili interrogazione di greco. E perciò fu ricevuto dalla classe in piedi, venne salutato romanamente e ricevette uno spontaneo applauso liberatorio.




Boccaccio aveva raccontato come si possa fabbricare una "santità", e convincere "tutto il popolo" a radunarsi in pompa magna per dare alla cialtroneria definitiva monumentalità e promessa di "maravigliose cose". Camilleri indaga sulla mistificazione; e smonta, dal di dentro, un "monumento" di mendacità, di santificazione e manganellante propaganda, costruito e recitato in drappi neri attorno alla memoria del presunto "unico martire fascista siciliano". La narrazione trascorre dai registri della malizia burlesca a quelli della moralità tragica, tra le matterie, le fibrille e le amplificazioni del linguaggio. Con un sentimento di magnanima pietà, al di sopra delle parti, rivolto alle due vittime diversamente innocenti della messinscena di verità. Innocente e tormentato è il comunista che dell'omicidio si autoaccusa, ed è accusato. Incolpevole è il defunto fascista, che ovviamente è estraneo alla postuma cospirazione politica; ed è defraudato, nella sua deserta solitudine, della dignità di "semplice morto privo di titolo", ammazzato (per sbaglio) da un altro fascista. Tutto comincia nel 1921, con una notte degli imbrogli che Camilleri ripassa alla moviola, cinematograficamente, per rallentarla e di volta in volta rileggerla nel fermo immagine. Tutto si scheggia nel tempo spezzato delle testimonianze vere e false, e si ricompone nell'impostura cui danno mano frottolai, intimiditi ipocriti, "òmini d'ordine" e "òmini d'onore". La "santità" della vittima cresce con la politica del manganello e dell'olio di ricino; e con il montare dell'orda fascista che, come sempre accade nelle dittature, vorrebbe una magistratura allineata. E intanto siamo già al 1930. E alla bricconata della controbeffa, che ridicolizza e lascia nudo nelle sue velleità di duce, operaio dell'inaugurazione e della prima pietra, il baccalare sommo della suprema beffa storica. I gerarchi di Caltagirone offrono e intestano a Mussolini una stupefacente città turrita, che esiste solo nella realtà illusoria di un fotomontaggio. E al fotomontaggio, la controbeffa aggiunge il mare trasportato di peso nell'entroterra: con ornamento di barche e reti messe ad asciugare. Se il monumento mendace è cresciuto su se stesso e si è confiato sulle nuvole, fino a diventare strutturata urbanistica di torri aeree, basta lo specillo di un narratore perché la bolla virtuale esploda. E dello spacconeggiar della storia faccia letteratura.





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